Tipologie di rivestimenti
Per quanto riguarda i rivestimenti cucina, le piastrelle in ceramica sono le più diffuse e apprezzate grazie alla loro notevole praticità nella pulizia ordinaria e nella posa. Questo rivestimento è facilmente componibile e combinabile: può coprire l’intero piano cucina, le pareti, oppure solamente alcune parti, soprattutto i punti strategici, come il muro dietro il lavandino o al fornello. Invece le piastrelle in gres porcellanato vantano un'ottima resistenza meccanica e una porosità inesistente. Sul mercato si trovano piastrelle al naturale oppure smaltate, in ogni caso, è possibile richiedere svariate finiture.
Le piastrelle in cotto presentano colorazione rossa e una consistenza porosa dato che non vengono trattate con lo smalto: sono molto diffuse per il rivestimento di cucine in stile rustico. Infine le piastrelle in acciaio con stile hi-tech sono trattate con un processo di finitura speciale e personalizzabile e si utilizzano per il rivestimento di cucine e si abbinano bene a vetro e metallo. Sono parecchio resistenti agli urti e agli agenti chimici.
Guida alla scelta
Nelle nostre cucine le pareti dietro lavello e fuochi vanno accuratamente protette. Invece di schienali e alzate che vengono proposte dai rivenditori dei mobili, i rivestimenti cucina migliori, come abbiamo già accennato, sono quelli in piastrelle, i quali dovranno armonizzarsi in termini di colore e stile con il pavimento, con le pareti non rivestite e anche con gli armadi.
E’ consigliabile soffermarsi su colori chiari se la cucina è piccola o buia e se gli arredi sono scuri per creare un piacevole contrasto e conferire più luce e ariosità all’ambiente. Al contrario: se i mobili sono bianchi o in legno chiaro, sono indicati i rivestimenti grigi o marroni che enfatizzano l’arredo. Tuttavia è bene non mescolare troppi colori differenti, ci si potrebbe stancare.
Cura e manutenzione
Nella scelta dei rivestimenti cucina è spesso necessario fare i conti con imprevisti e sollecitazioni: macchie, sporco e grasso derivanti dalla cottura degli cibi così come la caduta di utensili capitano tutti i giorni. Considerando la destinazione d’uso, le mattonelle per la cucina devono essere facili da pulire e resistenti a calore e macchie. Inoltre devono sopportare l’aggressione degli agenti chimici contenuti nei detersivi.
Al momento dell’acquisto è bene ordinare almeno il 10% in eccesso delle piastrelle necessarie (1-2 mq), per avere uno stock in caso di riparazioni. Tenete presente che l’illuminazione artificiale altera i colori delle piastrelle. Per pulirle basta di solito passare un panno soffice imbevuto d’acqua. Impiegare in ogni caso detergenti neutri o specifici per la ceramica, perché quelli troppo aggressivi possono col tempo opacizzare la superficie delle piastrelle e addirittura danneggiare il materiale impiegato per le fughe.
Rivestimenti cucina: Le tendenze
Con l’ausilio delle più avanzate tecniche di stampa digitale, sulle piastrelle è possibile riprodurre qualsiasi tipo di texture e finiture. L’enorme selezione di decori e mosaici permettono infatti di personalizzare alcune aree precise del muro della cucina, creando cornici e composizioni di grande impatto. La tecnica del mosaico è oggi molto semplificata rispetto al passato, perché la posa ha luogo come se si trattasse di piastrelle: le tessere sono fornite su rete o fogli, in genere nel formato 30 x 30 cm, molto duttili e che consentono di rivestire anche superfici curve o con spigoli.
A Milano, all’ultimo Fuori Salone è stato possibile apprezzare le superfici ultracompatte Dekton prodotte e sviluppate dal Gruppo Cosentino e le superfici in quarzo con proprietà batteriostatica Silestone® nelle più diverse applicazioni, dagli ambienti cucina e bagno, al rivestimento e alla pavimentazione. Si tratta di superfici futuristiche, antibatteriche e anti-graffio, resistentissime.
FONTE: ARREDAMENTO.IT